Il rischio biologico è il rischio di esposizione a microrganismi (come batteri, virus, funghi e parassiti) o altri agenti biologici che possono causare infezioni, allergie o intossicazioni. Questo rischio è particolarmente rilevante per i lavoratori di alcuni settori come la sanità, l'agricoltura, la zootecnia, l'industria alimentare e quella dei rifiuti. La valutazione di questo rischio è obbligatoria e regolamentata dal D.Lgs. 81/08.
Gli agenti biologici sono classificati in quattro gruppi in base alla loro pericolosità:
Gruppo 1: Agenti che non causano malattie nell'uomo.
Gruppo 2: Agenti che possono causare malattie, ma è improbabile che si diffondano alla comunità. Esistono cure efficaci.
Gruppo 3: Agenti che possono causare malattie gravi e si possono diffondere alla comunità, ma esistono cure efficaci.
Gru4: Agenti che possono causare malattie gravi, si diffondono facilmente alla comunità e non esistono cure efficaci.
La valutazione del rischio biologico è un processo strutturato che richiede un'analisi approfondita delle attività lavorative.
Identificazione degli Agenti: La prima fase consiste nell'identificare tutti gli agenti biologici presenti o potenzialmente presenti nel luogo di lavoro. Si considera il tipo di attività svolta (es. manipolazione di sangue, gestione di rifiuti ospedalieri), l'origine degli agenti e la loro classificazione.
Valutazione dell'Esposizione: Si valuta il livello, la durata e la frequenza dell'esposizione dei lavoratori. Questo dipende da:
Modalità di trasmissione: Inalazione, ingestione, contatto con la pelle o con le mucose.
Caratteristiche del luogo di lavoro: Sistemi di ventilazione, layout degli spazi, procedure di igiene.
Procedure lavorative: Se i lavoratori sono a contatto diretto con materiali contaminati o se il rischio è accidentale.
Misure di Prevenzione e Protezione: Sulla base della valutazione, si definiscono gli interventi, seguendo una gerarchia di controllo del rischio:
Misure tecniche: Utilizzo di attrezzature di protezione collettiva (es. cappe aspiranti per laboratori), sterilizzazione degli strumenti, miglioramento della ventilazione.
Misure organizzative: Riduzione del tempo di esposizione, rotazione dei lavoratori, separazione delle aree a rischio, procedure di pulizia e disinfezione.
Igiene personale: Ai lavoratori devono essere fornite aree separate per lavarsi e cambiarsi d'abito.
Sorveglianza sanitaria: I lavoratori esposti devono essere sottoposti a una sorveglianza sanitaria specifica, che include vaccinazioni (se disponibili) e controlli periodici per monitorare la loro salute.
Dispositivi di protezione individuale (DPI): Fornire ai lavoratori, come ultima risorsa, guanti, mascherine, occhiali e tute protettive adeguate.