Il rischio Radon è legato all'esposizione a un gas nobile radioattivo, incolore, inodore e insapore, che si forma dal decadimento dell'uranio presente naturalmente nel suolo e nelle rocce. Il Radon può penetrare negli edifici attraverso crepe, fessure e tubature e accumularsi negli ambienti chiusi, in particolare nei piani bassi e nei seminterrati. L'inalazione di Radon e dei suoi prodotti di decadimento può aumentare significativamente il rischio di tumore al polmone.
L'esposizione al Radon è considerata la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo. Il gas, una volta inalato, si deposita nei polmoni e continua a decadere, emettendo radiazioni alfa che danneggiano il DNA delle cellule polmonari. Il rischio è direttamente proporzionale alla concentrazione di Radon e alla durata dell'esposizione.
La valutazione del rischio Radon si basa principalmente sulla misurazione della sua concentrazione negli ambienti di lavoro.
Individuazione delle Aree a Rischio:
Si valuta la potenziale esposizione al Radon negli ambienti di lavoro, specialmente in quelli situati al piano terra, nei seminterrati, nei locali interrati o in aree geografiche a elevata probabilità di presenza di gas Radon.
Le aziende in queste aree devono effettuare una valutazione preliminare, considerando anche la tipologia di costruzione dell'edificio e la presenza di vie di ingresso per il gas.
Misurazioni Strumentali: 📈
Si utilizzano dosimetri passivi (a lungo termine) o strumenti attivi (a breve termine) per misurare la concentrazione di Radon nell'aria. I dosimetri passivi sono più comunemente usati perché forniscono una media dell'esposizione nel tempo e sono più economici.
Le misurazioni devono essere effettuate in un periodo di tempo sufficientemente lungo (solitamente un anno) per tenere conto delle variazioni stagionali. I dosimetri vengono posizionati nei locali di lavoro e poi inviati a un laboratorio per l'analisi.
Confronto con i Valori Limite:
In Italia, il D.Lgs. 101/2020 stabilisce il livello di riferimento per la concentrazione media annuale di attività di Radon in aria. Se il valore misurato supera il limite (300 Bq/m³), il datore di lavoro deve adottare misure di prevenzione e bonifica.
Misure di Prevenzione e Bonifica: Sulla base dei risultati, si definiscono gli interventi per ridurre la concentrazione di Radon. Le misure possono includere:
Misure tecniche: Miglioramento della ventilazione, sigillatura di crepe e fessure nel pavimento e nelle pareti, installazione di sistemi di depressurizzazione del suolo.
Monitoraggio: Un monitoraggio periodico è necessario per verificare l'efficacia delle misure di bonifica.