Il rischio da agenti cancerogeni e mutageni è l'esposizione a sostanze chimiche o miscele che possono causare il cancro (cancerogeni) o alterazioni permanenti del DNA (mutageni). Questi agenti sono tra i più pericolosi in ambito lavorativo, poiché i loro effetti sulla salute possono manifestarsi anche a distanza di anni dall'esposizione. La valutazione di questo rischio è obbligatoria e rigorosamente regolamentata dal D.Lgs. 81/08.
Agenti cancerogeni: Possono indurre il cancro in vari organi e tessuti. Il periodo di latenza tra l'esposizione e la comparsa della malattia può essere molto lungo, rendendo difficile il collegamento diretto con il lavoro svolto.
Agenti mutageni: Causano alterazioni genetiche che possono essere trasmesse alle generazioni successive, portando a malformazioni o a malattie ereditarie.
La valutazione di questo rischio non si basa su valori limite di esposizione (come per altre sostanze chimiche), ma sul principio della riduzione al minimo dell'esposizione.
Identificazione degli Agenti: La prima fase consiste nell'identificare, attraverso le schede di dati di sicurezza (SDS), tutte le sostanze che rientrano nella categoria di agenti cancerogeni e mutageni. L'elenco è stabilito dalla normativa europea e nazionale.
Valutazione del Rischio:
Si analizza la frequenza e la durata dell'esposizione dei lavoratori.
Si valuta la quantità di agente utilizzata e il processo lavorativo.
Si considerano le vie di esposizione (inalazione, contatto cutaneo, ingestione).
Si valuta l'efficacia delle misure di controllo esistenti.
Misure di Prevenzione e Protezione: La normativa richiede che il datore di lavoro adotti misure specifiche per eliminare o, se ciò non è tecnicamente possibile, ridurre al minimo l'esposizione.
Sostituzione: La prima e più importante misura è la sostituzione dell'agente cancerogeno o mutageno con una sostanza o un processo che non sia pericoloso o che sia meno pericoloso.
Sistemi chiusi: Se la sostituzione non è possibile, si devono usare sistemi e processi lavorativi chiusi per evitare il rilascio degli agenti.
Aspirazione localizzata: Se non è possibile usare sistemi chiusi, si devono installare impianti di aspirazione e ventilazione adeguati.
Igiene personale: Ai lavoratori devono essere fornite aree separate per lavarsi e cambiarsi d'abito.
Sorveglianza sanitaria: I lavoratori esposti devono essere sottoposti a una sorveglianza sanitaria specifica, che include controlli periodici per monitorare la loro salute.
Informazione e formazione: I lavoratori devono essere informati in modo dettagliato sui rischi e sulle precauzioni da adottare.
Dispositivi di protezione individuale (DPI): L'uso di DPI (guanti, maschere, tute protettive) deve essere l'ultima risorsa e deve essere integrato da altre misure di prevenzione.